Incontro-confronto con Francesco Clementi sulle riforme costituzionali

In Parlamento si discute, di nuovo, di modifiche alla Costituzione e poteri del Governo. Si arriverà davvero al premierato? E se sì, di che tipo? Sul tema, l’associazione di cultura politica Benigno Zaccagnini ha organizzato per venerdì primo marzo alle 20,45, nella propria sede (Corso Sozzi, 74, Cesena), un incontro-confronto sulle riforme istituzionali con Francesco Clementi, professore di Diritto pubblico italiano e comparato all’Università La Sapienza di Roma.

Il docente ha pubblicato pochi mesi fa, per il Mulino, il libro “Il Presidente del Consiglio dei ministri. Mediatore o decisore?” dove apre alla possibilità di una riforma del potere esecutivo, con alcuni paletti. «Premierato? Sì alla riforma, ma no ai pasticci all’italiana – scrive il costituzionalista nel volume – affinché il presidente del Consiglio non sia un’istituzione incompiuta bisognerebbe dargli la nomina e la revoca dei ministri e introdurre la sfiducia costruttiva, come in Germania, utile a stabilizzare in caso di crisi e a garantire la governabilità».

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Il futuro si chiama Stati Uniti d’Europa

È una via chiara quella che intende percorrere l’associazione Benigno Zaccagnini di Cesena: “Il futuro si chiama Stati Uniti d’Europa”. Questo il titolo dato all’appuntamento di lunedì 19 febbraio, alle 20,45 nella sede del sindacato Cisl Romagna (via Renato Serra 15, Cesena), che vedrà come relatore il presidente nazionale del Movimento federalista Europeo (Mfe) Stefano Castagnoli. L’evento è organizzato dalla Zaccagnini in collaborazione con la sezione “Ursula Hirschmann” del Mfe, presieduta da Maria Laura Moretti.

«È davvero colpa dell’Europa se ci sono cose che non vanno? Staremmo davvero meglio se tornassimo agli Stati-nazione figli dell’800? Crediamo di no – commenta Damiano Zoffoli, presidente dell’associazione Zaccagnini -. Di più, pensiamo che solo la creazione di una vera Europa federale, sul modello degli Usa, possa permetterci di superare la maggior parte dei problemi di oggi, sfide che in un mondo globale i vecchi staterelli nazionali con la popolazione in calo e che invecchia, non potrebbero mai raccogliere».

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